Roma Villar: “Tra cinque anni mi vedo protagonista di questa squadra”

Roma Villar – Un giocatore molto giovane, ma il cui talento è già evidente, Gonzalo Villar si è preso la titolarità nella Roma e adesso Fonseca ha il suo valore aggiunto a centrocampo. Una vera sorpresa, se si pensa che fino a poco tempo fa giocava nella “Serie B” spagnola e adesso è quasi imprescindibile nella massima serie italiana. Oggi, Villar è stato protagonista di una lunga intervista rilasciata al quotidiano Il Tempo. Di seguito le sue dichiarazioni riportate da calciomercato.com:

L’obiettivo della Roma.
“Adesso siamo terzi e vogliamo mirare al secondo posto. Guardando sempre davanti possiamo raggiungere a fine stagione il nostro obiettivo che è quello di riportare la Roma in Champions“.

Adesso c’è l’Europa League.
“Affrontiamo un avversario forte come il Braga che milita in un campionato che non conosciamo bene, sarà una partita difficile“.

Cosa sarebbe disposto a fare Villar per vincere un trofeo?
“Mi taglio i capelli a zero. Anzi a “uno”. Non l’ho mai fatto“.

Roma Villar – Contro le grandi squadre ci sono delle difficoltà.
“Ogni partita è stata diversa. Una volta un errore, una volta non siamo concreti, un’altra tiriamo troppo poco. Forse subentra un problema a livello mentale, come se questa voglia di dover battere una big ci faccia scattare qualcosa nella testa. Ci mancano piccoli dettagli, la Juventus ha segnato alla prima occasione, a noi è mancata concretezza ma un passo in avanti lo abbiamo fatto“.

In Coppa Italia, invece?
“È stata una giornata sbagliata, forse avevamo ancora nella testa il derby. Se giochiamo quella partita dieci volte, nove la vinciamo. Prendi un gol subito e poi un altro. Abbiamo avuto occasioni per segnare il 3-2 che di solito non falliamo, poi nei supplementari due espulsi e la gara è diventata dura“.

Avevate notato il problema del sesto cambio?
“Io non lo sapevo, in Spagna ad esempio è possibile fare un sesto cambio ai supplementari. Ma abbiamo perso in campo ed è colpa di noi giocatori. Poi c’è stato un errore umano. Non deve, ma può succedere. Ho 22 anni e posso sbagliare, come l’ex team manager Gianluca Gombar che ne ha 27. Tutti hanno scritto che abbiamo perso a tavolino, ma la realtà è che in campo è finita 4-2“.

Ti manca il gol.
“È vero. Da regista non ho molte occasioni di entrare in area, magari scarico il pallone sulla fascia a Spinazzola, penso di inserirmi, alzo la testa e vedo Veretout che sta già in area. A quel punto mi fermo, perché devo pensare alla marcatura preventiva. Qualche volta prima della partita dico a Jordan: “Mi raccomando alterniamoci ogni tanto”. Lui dice “sì sì” ma non lo fa mai e in area ci va sempre lui. La verità è che io sono più votato al passaggio, è una cosa che ho dentro di me. Se vedo un compagno libero la passo, non calcio in porta. Ma è vero che ogni tanto dovrei essere un po’ più egoista“.

Alla fine, come è proseguito il rapporto con Totti?
“Appena sono arrivato a Roma l’ho incontrato per caso in un ristorante, ero lì con alcuni amici e lui era seduto a un tavolo vicino. Gli ho chiesto se potevamo fare una foto insieme e non credo lui sapesse chi fossi. Poi ci siamo visti, siamo andati a pranzo insieme ed è stato un piacere ascoltare tutte le sue storie. Sentirmele raccontare direttamente da un giocatore come Totti è stato incredibile, la mia vita è cambiata tanto negli ultimi mesi. La gente a Roma mi vuole bene, lo sento, mi fermano ovunque per fare le foto e mi dicono cose bellissime. In Spagna non c’è niente di simile, non esiste nessuna città così legata a una squadra, neppure Madrid. Se giochi nella Roma diventi quasi una divinità“.

La Nazionale è un obiettivo?
“Sarebbe un sogno giocare l’Europeo Under 21 e poi con la Spagna dei grandi. Ma manca tanto”

Dove si vede tra cinque anni?
“Magari come uno dei calciatori più importanti della Roma, però in una Roma forte che lotta ogni anno per lo scudetto e che compete in Champions League. Adesso pensiamo partita per partita, ma a lungo termine abbiamo un’ambizione più alta“.

Fonte: Europacalcio.it

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