Raiola su Haaland: “Andare al Dortmund fu un errore”

Raiola su Haaland – Quando Mino Raiola decide di parlare è sempre destinato a fare notizia. Il potente procuratore, infatti, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del “The Atletic” nel corso della quale ha affrontato temi legati ai suoi tre assistiti più “importanti”, ovvero Erling Haaland, Zlatan Ibrahimovic e Paul Pogba.

Raiola ha iniziato la conversazione, parlando del giovane fuoriclasse scandinavo per il quale avrebbe scelto una destinazione più ambiziosa rispetto al Borussia Dortmund: “Con Haaland ci siamo sbagliati tutti, ha fatto le cose in maniera molto più veloce di quanto tutti si immaginassero. Il suo sviluppo ha superato la tabella di marcia. Probabilmente sono stato troppo prudente quando ho detto ‘oh no, andiamo a Dortmund invece di non so dove. Ne sono convinto al 100% e tutti ne sono convinti, questo ragazzo può andare in qualsiasi club, dovunque voglia, è già su questo livello. E l’avrebbe potuto fare l’anno scorso. Ma magari l’anno scorso c’erano ancora squadre che dicevano ‘era nel Red Bull, potrà farcela in un’altra squadra?’”, ha aggiunto riguardo ad Haaland.

Un commento, poi, su Zlatan Ibrahimovic: “Deve giocare altri tre o quattro anni per sé”, dice Raiola, che poi scherzando aggiunge: “Poi giocherà altri otto anni in cui tutti i guadagni andranno a me. Quindi per me può giocare almeno fino a 50 anni”.

Raiola su Haaland – Ultimo argomento trattato, quello riguardante Paul Pogba, approdato al Manchester United dalla Juventus nel 2016: “I proprietari del Manchester United mi hanno detto che avevo ragione io quando hanno ricomprato Pogba. Perché io non volevo portarlo via, fu Ferguson che non credette in lui.”

 A Raiola viene poi chiesto se il talento francese sia sottovalutato: “Dipende se parliamo dei professionisti o dei tifosi. Perché se parliamo di professionisti, parlo con molti direttori sportivi, allenatori, manager e lui è ampiamente apprezzato. Il giorno in cui Pogba non avrà un club, lì potremo dire se è apprezzato a sufficienza o no. Ma oggi se qualcuno mi chiede ‘puoi trovargli una squadra?’ rispondo che anche mio nipote di 5 anni troverebbe un club di alto livello per Paul”, ha concluso.

Fonte: Europacalcio.it

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