Ancora Ronaldo: “Vicino al City nel 2021. Allo United 0 progressi”

RONALDO UNITED – Spuntano nuove dichiarazioni di Cristiano Ronaldo in merito alla sua intervista rilasciata al giornalista Piers Morgan. CR7 ha aggravato ancora di più la rottura con il Manchester United, club che quasi certamente lascerà dopo il Mondiale.

ANCORA RONALDO: “VICINO AL CITY NEL 2021. ALLO UNITED 0 PROGRESSI”

RONALDO UNITED – Ronaldo svela di essere stato vicino al passaggio al Manchester City prima di tornare allo United: “Ero vicino ad andare al Manchester City nel 2021. Ne hanno parlato tanto e Guardiola, due settimane fa, ha detto che hanno fatto tutto il possibile per prendermi. Ma il mio cuore, la mia storia con il Man United e Sir Alex Ferguson hanno fatto la differenza. ero sorpreso, ma ho preso la decisione con coscienza: il cuore ha parlato chiaro, non me ne pento. Parlare con Ferguson in quel momento è stato cruciale., mi ha detto: ‘E’ impossibile che tu vada al Manchester City’. E io ho risposto: ‘Ok boss!’ (ride, ndr). Penso sia stata una decisione giusta”.

Sul ritorno allo United: “E’ stato speciale, perché tutto il mondo parlava del ritorno a casa”.

Sul record di magliette vendute: “Non inseguo i record, i record vengono da me”.

Su Solskjaer“Adoro Solskjær. Penso che fosse una persona eccezionale, perché quello che conservo nel mio cuore è il cuore delle persone. E Ole per me è una persona eccezionale. E’ difficile prendere da Sir Alex Ferguson, ma penso che abbia fatto un buon lavoro. Avevo bisogno di molto più tempo. Ma non dubito che sarà un buon allenatore in futuro. E’ stata una bella esperienza. Sono stato molto felice di lavorare con lui anche per un breve periodo.”.

Poi ancora su Rangnick“Nessuno aveva sentito di lui. Nessuno che conosco lo conosceva. Alla fine, nel profondo, non ho mai visto Rangnick come il capo perché ho visto alcuni punti con cui non ero mai d’accordo. Se non sei stato un allenatore per cinque anni perdi l’identità da allenatore. Sono sempre stato con i migliori allenatori del mondo: Zidane e Ancelotti, Mourinho, Fernando Santos, Allegri, quindi ho una certa esperienza perché ho imparato da loro. Non capisco gli ultimi allenatori che arrivano e si credono l’ultima Coca-Cola nel deserto. Rispetto tutti gli allenatori, ogni approccio diverso, opinioni diverse, mentalità diversa, ma su alcuni punti non sono d’accordo”.

Sulla critica: “Le persone cercano solo di portare negatività. E negli ultimi quattro o cinque mesi ho sentito che, non solo a causa mia, ma anche a causa della mia famiglia, a causa di Georgina, soprattutto in tutto il mondo, la stampa mi critica ancora di più. A volte non capisco”.

Sulla morte del figlio: “La morte di mio figlio è stato il momento peggiore della mia vita da quando è morto mio padre. Non abbiamo capito perché è successo a noi. Era difficile capire cosa ci stesse succedendo. Come l’ho spiegato agli altri bambini? All’inizio arrivi a casa e i bambini chiedono: ‘Dov’è l’altro bambino?’. Ovviamente Cristiano Jr ha avuto conversazioni con me perché ha 12 anni e capisce tutto, abbiamo pianto insieme in camera da letto. Capiva ma allo stesso tempo era confuso.

Dopo una settimana ho detto: ‘Siamo onesti, diciamo tutto’. Allora ho detto: ‘Angel è andato in paradiso’. E’ meglio dirlo così. I bambini hanno capito, hanno fatto disegni per Angel e indicavano il cielo. Fa parte della vita e non volevo mentire ai bambini, allo stesso tempo sono diventato più padre e loro si sono avvicinati di più a me. Ho anche ricevuto una lettera dalla famiglia della regina e sono rimasto molto sorpreso. Ecco perché dico che ho un grande rispetto per la comunità inglese, per gli inglesi, perché sono stati molto gentili con me”.

Sull’essere ascoltato dai compagni di squadra: “A loro non importa. Ad alcuni sì, ma alla maggior parte no. Non sono sorpreso perché la maggior parte di loro non avrà una lunga carriera calcistica. Diogo Dalot l’avrà di sicuro, una grande e lunga carriera. Anche Martinez e Casemiro. Ma sì, Dalot è un professionista top”

Sullo United: “Quando sono arrivato, ho pensato che fosse cambiato tutto perché erano passati 13 anni. Ho passato nove anni al Real Madrid e tre alla Juventus. Il club è due o tre passi dietro il Liverpool. Rispetto al Real Madrid, il Manchester United ha avuto 0 progressi, anche rispetto alla Juventus”.

Sui giornali: “A volte non capisco perché la stampa mi critichi così tanto, anche quella portoghese. A volte penso sia invidia… ma sono 21 anni che sono al top. Una cosa buona che ho è che non mi piace leggere perché il 90% di ciò che dice la stampa è spazzatura, è una bugia”.

 

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Fonte: Europacalcio.it

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