EDITORIALE – Caro Radu, sei incompreso e sfortunato… troppo sfortunato

EDITORIALE RADU – E’ il minuto 82 di quell’ormai celeberrimo Bologna-Inter dello scorso 27 aprile, quando Ionut Radu – quella sera titolare quasi a sorpresa al posto di Handanovic, che diede forfait all’ultimo momento – commette un gravissimo errore ciccando clamorosamente un rinvio e consentendo a Nicola Sansone di segnare il gol per il definitivo 2-1 per gli emiliani, risultato che risulterà determinante nella lotta scudetto tra l’Inter e il Milan.

Inevitabili e giustificate le critiche rivolte al portiere romeno. Allo stesso modo, inutili (se non irritanti, perlomeno in quel momento) le continue interviste del suo agente nell’esaltarlo al massimo nonostante il pesantissimo sbaglio appena commesso.

Chi scrive non ha mai negato la gravità della leggerezza di Radu compiuta quella sera, ma nello stesso tempo ha sempre voluto sottolineare una cosa: dall’estate 2020 a maggio 2022, con la prima squadra dell’Inter il giocatore è sceso in campo in appena 4 occasioni. Due annate fa, quella del diciannovesimo scudetto nerazzurro, ha esordito a maggio 2021, ossia a campionato di fatto già concluso. Mentre la scorsa stagione, prima della serataccia di Bologna, Radu aveva disputato da titolare appena una partita, ossia la sfida degli ottavi di finale di Coppa Italia contro l’Empoli.

Radu nel corso di quella maledetta serata di Bologna
Radu nel corso di quella maledetta serata di Bologna

Tutto questo per arrivare a dire che anche la gestione di Radu da parte dell’Inter non è stata molto convincente e merita una riflessione. Di tanto in tanto il secondo portiere va di fatto schierato, in questo senso c’è da prendere esempio dalla Juve, che in certe gare meno importanti fa riposare Szczesny in favore di Perin. L’ex Genoa disputa sempre almeno quelle 8-10 partite stagionali.​ Quando un “secondo” non gioca mai è molto facile che alla prima occasione commetta errori. Il non vedere mai il campo toglie alla lunga ogni certezza, di conseguenza l’errore tecnico va accettato.

Basta pensare anche alla papera compiuta da Meret, fino allo scorso maggio in panchina per Ospina, in quell’Empoli-Napoli (peraltro sempre ad aprile 2022). E sì che anche Meret, il quale sicuramente non è l’ultimo arrivato, qualche presenza la faceva…

Sempre l’autore di questo editoriale, tifosissimo dell’Inter, non ha mai condiviso la frase spesso circolata: “Avete perso lo scudetto per colpa di Radu”. No, la Beneamata ha perso il tricolore dopo quel maledetto derby del 5 febbraio. Da lì ad aprile la squadra ha avuto un lungo (troppo lungo) blackout facendo appena 7 punti in altrettante gare.

Quella stracittadina ha ribaltato un campionato che fino a sei giorni prima – dopo quello scialbo Milan-Juve 0-0 – sembrava già chiuso, chiaro che non matematicamente ma psicologicamente.

Fonte: Europacalcio.it

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