Champions, Spagna-Italia 2-0: Inter e Napoli, cosa non è andato

CHAMPIONS SPAGNA-ITALIA –

Nel doppio confronto degli ottavi di Champions League, prima il Napoli e poi l’Inter vengono eliminate rispettivamente da Barcellona e Atletico Madrid. Quali elementi in comune e quali differenze?

RISULTATI DI ANDATA – Entrambi tutto sommato buoni risultati, buoni ma non buonissimi. L’Inter ha qualche rimpianto per non essere arrivato a Madrid con un vantaggio superiore al gol, buon pareggio del Napoli costretto però a vincere la gara di ritorno per qualificarsi. Con la vecchia regola della Champions, i gol “doppi” in trasferta potevano portare vantaggi e svantaggi alle squadre ma nessun calcolo preventivo. A questi livelli, può succedere di tutto.

SPAGNA – Entrambe le spagnole hanno avuto il ritorno in casa, hanno tratto esperienza dall’andata e hanno sfruttato poi il fattore campo. Ambienti diversi, stadio olimpico Lluís Companys di Barcellona e non il Camp Nou, fattore che poteva pendere dalla parte del Napoli mentre il Civitas Metropolitano di Madrid è un catino bollente, mai spento nemmeno dopo il vantaggio dell’Inter: numeri alla mano, in Europa lo stadio dell’Atletico è difficilmente espugnabile.

FORZA DELLE SQUADRE – Si parlava delle numerose assenze del Barcellona ma chi ha seguito in Liga i catalani, pur con diversi alti e bassi si è visto come il Dna resta e la filosofia dentro i blaugrana è catechizzata da Xavi: così, avanti con i giovani e con un gioco riconoscibile interpretato bene fin dalla Cantera. Non si può sempre restare al Barcellona di Messi-Neymar-Suarez o Rivaldo e Ronaldinho: il Barca non è imbattibile ma resta sempre forte. Per superarli, devi essere al meglio, praticamente non commettere errori e sperare che gli avversari non siano in grande giornata.

Diverso il discorso per L’Atletico Madrid: l’Inter non si è espressa al suo solito livello e mentre in campionato andava praticamente con il pilota automatico, in Champions si è scontrato con il primo vero avversario duro, ostico, che sa cosa fare, guidato da Simeone da anni, grande pressing abbinata a qualità e velocità di esecuzione, voglia di rimontare e ambiente che abbiamo già descritto: al di là del gol subito nel finale che ha portato ai supplementari e poi ai rigori dove tutto può accadere, era richiesta una partita diversa.

NESSUN COMPLESSO DI INFERIORITA’ – Attenzione nel lasciarsi andare al pessimismo relativo alle italiane sempre eliminate anche perché i risultati dei ranking europei ci vedono sempre competitivi, considerando tutte le competizioni: a tratti, Napoli ed Inter hanno dimostrato che qualsiasi avversario può essere messo in difficoltà sia in casa che in trasferta. La “competizione dei dettagli” (cit.), in particolare nelle fasi ad eliminazione non ammette errori e tutte le componenti entrano in gioco: livello fisico, mentale, proposta, coraggio, contromisure e anche un po’ di fortuna; l’essere al posto giusto al momento giusto o avere un episodio che può cambiare parte di gara, una partita intera o la qualificazione in toto.

 

CHAMPIONS SPAGNA-ITALIA –

Fonte: Europacalcio.it

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