Pronto un nuovo decreto crescita per la Serie A?
La Serie A sarebbe pronta a proporre un nuovo decreto crescita che permetta di trattenere i grandi campioni del nostro calcio. Durante il Governo Conte 1 dopo aver allargato agli sportivi i benefici fiscali il decreto permise alle società italiane di pagare ingaggi più importanti.
LE PRIME VERIFICHE – Circa quattro mesi fa le prime valutazioni indussero molti dirigenti ad anticipare la fine delle competitività del calcio italiano sul mercato. Ogni tesserato arrivato in Italia entro il 31 dicembre 2023 ha diritto a 5 anni di imposta agevolata, con eventuale opzioni per altri 3 anni qualora rimanesse sul nostro territorio. In poche parole il rinnovo del contratto non dipenderebbe da un eventuale cambio di tassazione.
GLI ARRIVI DEL 2024 – I problemi relativi agli arrivi nel nuovo anno sono relativamente tre. Ora la detassazione è applicabile solo tramite il possesso di un titolo di studio. La soglia per gli sportivi di 600 mila euro di reddito. Da quest’ultimo si ricollega il nodo familiare.
“Un abbattimento dell’imponibile fiscale fino al 60%, qualora il lavoratore si trasferisca in Italia con un figlio minore o in caso di nascita di un figlio, ovvero di adozione di un minore di età”, che permetterebbe di superare il vincolo reddituale.
Pronto un nuovo decreto crescita per la Serie A?
CASA E CLAUSOLE – Il terzo problema è immobiliare, ci sono delle agevolazioni di circa altri 3 periodi di imposta per chi acquisti un immobile in Italia. I club italiani vogliono continuare a risparmiare sulle tasse ma al momento non è realizzabile come soluzione.
Per questo i nuovi contratti sono caratterizzati da clausole ad hoc, ovvero dei paracaduti in ambito finanziario in modo da far scattare una reciproca tutela tra club e calciatori qualora il legislatore dovesse interpretare in modo sfavorevole i confini del decreto.
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Fonte: Europacalcio.it