Inter, Zanetti si espone: “Pensiamo a Zirkzee”

Inter Zanetti Zirkzee – Leggenda in campo e fuori: con questa frase si potrebbe descrivere il percorso di Javier Zanetti all’Inter. L’argentino dopo essersi ritirato è entrato a far parte della dirigenza dell’Inter come vicepresidente, continuando così a rappresentare il club che ama. Intervistato a Storie di Serie A Zanetti ha parlato di vari argomenti tra cui la recente festa per lo scudetto, rinnovi di contratto e indicazioni sul mercato.

Sulla festa – “È stato un momento importante. Quando ho visto tutta quella gente aspettare i ragazzi campioni d’Italia, sentire il mio coro e l’entusiasmo del popolo nerazzurro è stato incredibile. Ho visto bambini e famiglie con tanta emozione, seconda stella vuol dire scrivere una delle pagine più importanti del nostro club: questi ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario. In quel momento, quando mi sono affacciato, ho avuto i brividi: eravamo una cosa sola. Questo scudetto è stato voluto, dal primo giorno di allenamento tutti noi eravamo concentrati su questo obiettivo, consapevoli di avere una squadra forte. Poi lo devi dimostrare sul campo e così è stato: dall’inizio alla fine abbiamo dominato il campionato affrontando avversari difficili, mostrando sempre anche un grande gioco. L’Inter di quest’anno ha fatto delle partite incredibili e i nostri tifosi si sono divertiti”.

La seconda stella – “Non ci siamo mai nascosti: abbiamo sempre detto di voler essere competitivi fino alla fine, cercando di arrivare a ciò che abbiamo raggiunto. Confronto con altri scudetti? Sono paragonabili ma sono momenti e squadre diverse, quello che rimane è l’essenza dei valori del nostro club e come questo gruppo è stato costruito: grandissimi ragazzi, soprattutto fuori dal campo, una cosa che non va data per scontata perché permette di farti vincere anche dentro. Siamo un gruppo molto coeso e unito anche nei momenti di difficoltà: per superarli bisogna stare insieme e questo gruppo ha dimostrato grande personalità.

Se la seconda stella è mai stata un’ossessione? Questo mai, non fa parte dei nostri valori, credo che sia stato un sogno che domenica dopo domenica è diventato realtà, soprattutto vedendo giocare la squadra. La cultura del lavoro che c’era anche durante la settimana dimostrava che i ragazzi volevano scrivere una pagina importante del club. Il mese di gennaio è stato importante, abbiamo avuto tante partite impegnative e ravvicinate, il filotto di vittorie ci ha permesso di allungare. La squadra è stata forte anche a livello mentale, ha superato la stanchezza in un momento molto impegnativo, ma sapevamo che quel mese sarebbe stato determinante.

Diventare campioni d’Italia nel derby? Una cosa unica, storica. Poche volte può capitare, abbiamo colto questa possibilità portandola a termine. Sapevamo sarebbe stata una partita molto complicata, dall’altra parte volevano evitare quello che è successo ma fa parte del calcio: i ragazzi sono stati straordinari, gli ultimi minuti sono stati di sofferenza, ma fa parte del nostro DNA. Una volta arrivato il triplice fischio non abbiamo capito più nulla. È stata un Inter meno pazza del solito? Sì, perché siamo stati continui, dimostrando personalità e padronanza durante tutte le partite”. 

Fonte: Europacalcio.it

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