Verona, Setti: “Senza rivoluzione nessuna salvezza, viviamo di plusvalenze”

VERONA SETTI IN CONFERENZA – 

A due giorni dall’ultima gara di campionato e dopo l’aritmetica salvezza raggiunta, Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona ha deciso di fare il punto in una lunga conferenza stampa. Queste le dichiarazioni principali del numero uno gialloblù:

L’intento è quello di avere una salvezza più tranquilla, avere due cose equilibrate, salvezza e conti, fare il calcio che possiamo fare, tutti gli anni è più difficile. Chi viene qui deve avere la caratteristica che a Verona ci vogliono stare. I contratti valgono poco, spererei che il nostro fosse un discorso da portare avanti, poi faremo le valutazioni interne e le opportunità da valutare insieme“.

La rivoluzione di gennaio:Normalmente il Verona fa cessioni, non è successo nel mercato estivo, sono arrivate tardi alcune offerte per fare valutazioni. La rivoluzione è stata fatta volutamente perchè altrimenti non ci salvavamo, correre, dimostrare la volontà di rimanere qua che molti avevano perso per contratti migliorativi e una serie di cose, a parte Ngonge ma nessuno può rifiutare per una tale valorizzazione. Questo club vive di plusvalenze, o prima o dopo e poi mi sono fermato, c’erano ancora più richieste“.

Setti aggiunge: “Non ho capacità economiche da primi 5-6 posti, cerco di fare quello che mi posso permettere al massimo e possiamo promettere di calarci in questa realtà, l’operato è stato buono vedendo che non ci sono 60-70 anni di Serie A. La valutazione del Verona? Ha una sua storia, una sua piazza e un valore patrimoniale, chi vorrà avvicinarsi, valuterà. Mi sento solo, non abbandonato ma con la grinta giusta. Ho costruito rapporti importanti con tutti e posso stare in qualsiasi tavolo ma non ci sono trattative. E’ stato un anno difficilissimo per me in tutti i sensi, non credo nella fortuna, credo nella capacità di portare o riportare persone giuste, come Sogliano e quando vanno via, non sempre rendono come qua. Non nego sarei contento di avere un partner, un socio. Chi va giù non è detto che torni su, veramente difficile sostenere il calcio“.

Juric e Tudor:Con il primo non si poteva andare avanti, per l’auto sostenimento del calcio diventa impossibile acquistare grandi giocatori che chiedeva; con Tudor non potevamo garantire la stessa rosa, è stato un signore“.

Ancora su proprietà e poi stadio Bentegodi:Ho sempre cercato di tirar dentro imprenditori veronesi ma ho trovato sempre ostacoli. Chi volesse partecipare ad un progetto di sviluppo, sarei ben contento. Damiano Tommasi si sta dando da fare, ci vogliono i soldi e lo stadio deve avere una funzione sette su sette, come viene utilizzato, da parte del Comune c’è tanta voglia, non so se gli Europei sbloccheranno qualcosa“.

Setti e il mister Marco Baroni:Mai in bilico, ci confrontiamo, spero sempre che giochino i più giovani e avere materiale umano importante. Con lui ho avuto un rapporto cordiale, sincero, pochissime telefonate e sa lavorare bene sul campo, uno stile giusto di fare calcio dove la società viene prima di tutto“.

 

Fonte: Europacalcio.it

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