Castroman: “Spalletti un maestro. Sulla Lazio…” – ESCLUSIVA EC

CASTROMAN SPALLETTI LAZIO – Nel corso della trasmissione Calcio Time in onda sui canali social di EuropaCalcio.itLucas Castroman ha ricordato il suo percorso in Serie A all’inizio degli anni 2000, che lo ha visto giocare prima con la Lazio e successivamente con l’Udinese.

In Friuli il suo allenatore è stato Luciano Spalletti e Castroman lo ha ricordato così: “È stato un grande allenatore, non solo tecnicamente ma anche dal punto di vista umano. È una persona bellissima. Inoltre io ero ancora giovane e lui mi ha insegnato a giocare in un nuovo ruolo: fino a quel momento ero centrocampista, Spalletti mi mise ala. Io gli spiegai le mie incertezze ma lui mi disse: “Stai tranquillo, io ti vedo in quella posizione del campo. Vedrai che andrà bene”. A fine stagione con l’Udinese raggiungemmo la zona Uefa. È stato un vero maestro, ma è una cosa che si vede anche adesso con l’Italia: è lui l’anima della Nazionale, così come lo è stato a Napoli”.

CASTROMAN SPALLETTI LAZIO – Inevitabile poi parlare della Lazio:Somiglia molto al Velez: è sempre lì a lottare e ci sono giocatori validi, che però a volte il club fa fatica a trattenere. Ma sono sicuro che con queste ultime cessioni, come quella pensante di Luis Alberto, arriveranno tre-quattro giocatori validi. Mi piace poi il Taty Castellanos.

Giovani forti da segnalare dall’Argentina? L’unica volta che l’ho fatto la Lazio prese Zarate. Lo segnali io alla dirigenza biancoceleste nel 2008 quando andai a trovare tutti a Formello“.

Di seguito: “La vicenda Kamada? Non riesco e non posso dare una mia opinione in quanto sono cose che rimangono dentro lo spogliatoio. Non so cosa sia successo realmente. Capisco che sono situazioni che colpiscono soprattutto i tifosi, ma loro devono capire che per noi questo è un lavoro. Molte volte, oltre al cuore, sono anche la testa e i soldi che ci fanno prendere certe decisioni, anche inaspettate“.

Poi su Alessandro Nesta, suo compagno di squadra nella Capitale e nuovo allenatore del Monza:Era un vero capitano. Anche quando era giovane aveva già la testa di un veterano. Con me poi è sempre stato educato e gentile. Un capitano deve essere anche un grande uomo, e lui lo era“.

 

Fonte: Europacalcio.it

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