Salpingidis: La passione del gol, la responsabilità della nuova era – ESC EC

Dimitris Salpingidis è una delle figure più rappresentative del calcio greco moderno. Con la sua passione, velocità e determinazione, ha onorato la Nazionale greca per oltre dieci anni, registrando grandi momenti e gol decisivi rimasti impressi nella memoria dei tifosi.

Oggi, dopo una ricca carriera a livello collettivo e nazionale, continua a servire il calcio greco da un ruolo diverso ma altrettanto importante: quello di direttore sportivo della Federazione calcistica ellenica. Con la sua conoscenza, esperienza e spirito, è chiamato a contribuire alla nuova era della Grecia, collegando il glorioso passato con il futuro che si sta costruendo.

Salpingidis ha parlato con Manos Staramopoulos e EuropaCalcio.it della nazionale greca, del nuovo presidente della Federcalcio ellenica, Makis Gagatsis, dell’allenatore Ivan Jovanovic e di molti altri argomenti interessanti.

Quali erano i principali obiettivi quando ha assunto la carica di direttore sportivo della nazionale greca e come valuta i progressi compiuti fino ad oggi?

“Il primo criterio è stata la persona. Ne ho parlato con Makis Gagatsis, il presidente, e ho capito subito che può cambiare tutto in meglio. Mi ha convinto subito”.

Come descrive il ruolo del direttore sportivo in una nazionale? Quali sono i suoi compiti quotidiani e quali le sue responsabilità a lungo termine?

“Non c’è niente di specifico. Ci sono molte nazionali. Quindi il ruolo del direttore sportivo è garantire il corretto funzionamento di ogni squadra”.

Cosa l’ha spinta a tornare in nazionale con un nuovo incarico? Il legame emotivo con la squadra ha avuto un ruolo?

“Ivan Jovanovic, una persona straordinaria che guarda al carattere di ogni persona. È leale, onesto e abbraccia i giocatori, in un modo unico che non si trova”.

Qual è la sfida più grande per la Nazionale greca nei prossimi anni? La qualificazione per la Coppa del Mondo 2026 o la creazione di un’identità competitiva stabile?

“Penso che nei prossimi anni dovrebbe cercare di essere presente nei tornei più importanti. Il quadro mostra che dobbiamo essere ottimisti. È importante per il nostro Paese che la Nazionale greca sia tra le massime competizioni”.

Ci sono attualmente giocatori nella Nazionale greca che ritiene possano lasciare il segno, come la generazione del 2004? Chi indica e perché?

“Sì, ci sono buoni giocatori, giovani maturi, capaci di crescere. Insieme, come hanno dimostrato, possono creare una squadra eccellente che dia gioia ai tifosi greci e, naturalmente, a loro stessi”.

Quanto è importante la stretta collaborazione tra la Nazionale maschile e le fasce d’età più giovani (U21, U19, ecc.)? Assistiamo ora a un piano unitario o continuano a esistere strutture disconnesse?

“I dipartimenti infrastrutturali sono i donatori di sangue della grande nazionale. La grande squadra si alimenta da lì e tutti ora stanno rispondendo in modo eccezionale a questo problema”.

Cosa diresti a un giovane calciatore che sogna di indossare la maglia con lo stemma nazionale? Qual è la mentalità che deve avere per riuscirci?

“I bambini ora sono informati, colti e sanno tutto sulla nazionale greca. Sanno che indossare la maglia della Grecia è il massimo onore”.

Come calciatore, hai vissuto momenti gloriosi della Nazionale. Quali differenze vedi oggi in termini di mentalità, preparazione e gestione?

“Il calcio si sta evolvendo. Ci sono così tante informazioni, analisi, dati, analisi. È logico che il mondo si evolva e con esso il calcio”.

Ritieni che il rapporto tra il mondo e la Nazionale greca sia cambiato negli ultimi anni? Cosa serve alla squadra per “ricostruire” questo rapporto con i tifosi?

“È normale che ci sia una fase di transizione. Non ci sono stati successi e il mondo si è adagiato sugli allori. Nell’ultimo anno, tuttavia, la Nazionale greca ha dimostrato qualcosa di diverso, siamo stati promossi in Serie A della Nations League e abbiamo rivisto il mondo intorno a noi, qualcosa di cui la Nazionale greca ha bisogno”.

Qual è, secondo te, il DNA della Nazionale greca oggi? È stata trovata una nuova identità competitiva o siamo ancora in fase di ricerca?

“Non lo so. Ma queste sono le condizioni che aiutano a superare le difficoltà. I giovani riconoscono che sarebbe d’aiuto a tutti se la nazionale greca si qualificasse per la fase finale della Coppa del Mondo”.

Pensi che il successore di Messi e Cristiano Ronaldo sarà Lamine Yamal, almeno stando a quanto abbiamo visto finora da un diciassettenne?

“Ogni epoca ha avuto e ha ancora i suoi eroi. Cristiano e Messi hanno scritto la loro storia unica. Yamal è certamente un grande talento, ma è ancora troppo presto per dire dove sia arrivato. Dopotutto, la durata stabilisce ogni professionista”.

 

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Fonte: Europacalcio.it

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