Pioli, il ritorno dell’uomo “On fire”: l’accoglienza per Milan-Fiorentina

Stefano Pioli, ex tecnico del Milan Campione d’Italia 2022, torna a San Siro da avversario e da Mister della Fiorentina: l’accoglienza…

MILANFIORENTINA PIOLI ACCOGLIENZA – Il legame affettivo tra Stefano Pioli e il Milan va ricondotto a uno di quegli amori che nasce quasi per caso – nel momento in cui, magari, cerchi altre persone che ritieni perfette per un nuovo inizio – e si consolida nel tempo fino ad apparire indissolubile. On Fire, come ricordano i calciatori sul pullman, cantando dopo una trasferta. Poi, verso la fine, si trascina e si protrae fino ad affievolirsi, malgrado i tanti tentativi di mantenerlo vivo, passionale. Tutto parte dal settembre 2019, nel momento in cui gli allora dirigenti Boban e Maldini optano per la sostituzione di Giampaolo in favore di Luciano Spalletti, tecnico sotto contratto con l’Inter in quel momento. Il rifiuto finale da parte del Mister di Certaldo fa scattare il blitz per Stefano Pioli, tra lo stupore e il malcontento generale.

Già, perché l’allenatore è reduce da qualche esperienza complicata e qualche esonero di troppo, anche se le sue squadre giocano un calcio propositivo e con identità ben definita. L’inizio da incubo della gestione Pioli lascia presagire un cambio imminente, a febbraio, o comunque entro la fine della stagione. Eppure, è nelle difficoltà che il Mister ritrova la propria squadra proprio quando sembra averla già persa. Il Lockdown per il Covid e gli stadi chiusi, senza tifosi, sembrano ispirare i calciatori al punto di registrare una seconda parte di stagione da applausi, con risultati sorprendenti e un calcio più che godibile.

Il Milan dal post Lockdown è uno spettacolo: a fine 2020/2021, il ritorno in Champions dopo sette anni

Con l’esperienza di Ibrahimovic e Kjaer, la sagacia tattica dello stesso Mister e un mix di giovani di grande talento, Leao su tutti, chef Pioli prepara un menu da ritorno in Champions nel 2021, fino all’incredibile cavalcata che cuce sul petto del Diavolo lo stemma dello Scudetto e tatua sul braccio dell’allenatore il numero 19, in ragione del primo successo assoluto in carriera. Il giovane Milan è una squadra più che temibile, pratica un calcio a vocazione europea e spumeggiante, con tante idee e turnazioni sul rettangolo verde.

I terzini diventano mezzali di inserimento, con Calabria e Theo Hernandez spesso in zona offensiva, con il francese che crea con Rafael Leao una catena mancina da far invidia al resto del mondo. L’aggressione in fase di non possesso diventa una delle armi di una squadra sempre pronta a offendere e risultare letale negli ultimi sedici metri, ma comporta un dispendio di energie notevole.

Pioli, un tatuaggio sulla pelle e un rinnovo che pone le basi per un futuro che non c’è

Cosi, da Campione d’Italia in carica, la squadra affronta le prime, vere, difficoltà dopo un periodo strepitoso e nel quale il legame con Pioli viene cementato attraverso il rinnovo contrattuale a lunga scadenza: altro triennale e presupposti per un ciclo vincente, con Paolo Maldini grande sostenitore e garante del progetto. Nel corso dell’estate 2023, con una qualificazione Champions conquistata dopo un quinto posto, reso quarto solamente in virtù della squalifica comminata alla Juventus per plusvalenze, RedBird silura l’ex capitano rossonero e Ricky Massara, altro grande architetto di un progetto pluriennale e vincente.

A quel punto, la rivoluzione generale – dettata anche dalla dolorosissima rinuncia a Sandro Tonali – sembra toccare anche la figura di Pioli, il quale, tuttavia, resta ben saldo sulla panchina malgrado un’annata contraddistinta da infortuni in serie e risultati deludenti. Alla fine della stagione 2023/2024, il Diavolo conquista il secondo posto con il pilota automatico. Il Milan non è più quello splendido collettivo ammirato in passato, quanto una banda la cui melodia procede grazie all’apporto di qualche singolo.

Stagione 2023/2024: il legame tra il Milan e Stefano Pioli finisce dopo qualche mugugno

I rossoneri palesano difficoltà evidenti nel gioco e in quella identità tattica che sembrava destinata a perdurare per anni. L’abito cucito da Pioli addosso al Diavolo è ormai sgualcito e, sin da marzo 2024, il percorso dell’allenatore a Milanello è giunto al capolinea. I Derby persi in serie, ben sei, l’eliminazione nella semifinale dell’Euro Derby 2023 di Champions e da quella nei quarti di Europa League 2024, contro la Roma, risultano una sentenza inappellabile per tutti i peccati tattici commessi da una squadra ormai ombra di se stessa. Le 69 reti subite in stagione, poi, record storico per il Milan, indicano un altro indizio inequivocabile: l’equilibrio di squadra è disperso.

Pioli torna a San Siro, ma da avversario: è il giorno di Milan-Fiorentina

Il malcontento social dei tifosi, a quel punto, diventa quasi insostenibile. I mugugni si riversano anche dai loggioni di San Siro: la splendida tela allestita da Pioli non ha più quei colori sgargianti e vividi, ma appare troppo in chiaroscuro. Così, a maggio 2024 le strade del Diavolo e del Mister si separano, fino ai giorni nostri. Questa sera, in occasione di MilanFiorentina, Pioli tornerà sulla panchina da avversario e San Siro prepara l’accoglienza per l’ex allenatore “On Fire“. Le indiscrezioni indicano applausi, ma quella sigla tanto cantata e riprodotta in ogni luogo (Feed from desire, rivisitata) non dovrebbe essere riprodotta dagli speaker del Meazza. Quel legame indissolubile resta indimenticabile, bellissimo. Ma si è affievolito.

 

 

Fonte: Europacalcio.it

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