Esclusiva – Razzismo negli stadi, Gavillucci: “Nessun passo avanti da quel Sampdoria-Napoli. La tecnologia può aiutare”

ESCLUSIVA RAZZISMO STADI GAVILLUCCI – Era il 13 maggio del 2018 quando l’arbitro Claudio Gavillucci fece ciò che viene richiesto ad un arbitro: applicare il regolamento. Sì, perché il Regolamento del Giuoco del Calcio parla chiaro quando si riferisce ad episodi razzisti o discriminatori all’interno degli stadi. L’arbitro, su segnalazione del Responsabile dell’Ordine Pubblico o, in sua assenza, del Delegato di Lega (quando mancano entrambi, il potere decisionale è direttamente del Direttore di Gara) ha il potere di non far iniziare o di sospendere una partita quando dagli spalti partono quei cori che rappresentano una vera vergogna per la collettività.
Gavillucci sospese Sampdoria-Napoli perché dagli spalti del “Ferraris” alcuni esagitati non smettevano di intonare cori discriminatori nei confronti di Napoli e dei napoletani. Un gesto forte, che fece scalpore e che raccolse l’approvazione di quanti avevano ben compreso che per la lotta al razzismo non bastano gli slogan ma occorrono decisioni drastiche come, appunto, sospendere una partita.

Fonte: Europacalcio.it

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