Mohamed Amoura, dall’Algeria il possibile erede di Boniface
Nei meandri di questa edizione discutibilissima della Coppa D’Africa allargata ormai a 24 rappresentative sul modello dei Campionati Europei, è possibile trovare un bel po’ di talenti in erba o già sbocciati da poter attenzionare anche in questa finestra di mercato.
Il calcio africano rappresenta ormai una realtà in via di consolidamento, guidata dalle rappresentative di Senegal, Marocco e Nigeria che sono quelle che hanno fornito la pattuglia più nutrita di calciatori presenti nei campionati europei, seguiti a ruota da Costa d’Avorio, Ghana, Algeria, Mali e Camerun.
La meta più gettonata è certamente la Ligue 1 date le contiguità linguistico-culturali retaggio del periodo coloniale, seguita dalla Pro League belga, dalla Super Lig turca, dalla Primeira Liga portoghese, dalla Premier League inglese e dalla Serie A italiana, quest’ultima con 42 tesserati provenienti dal continente africano.
Molti calciatori africani scelgono di rappresentare la propria terra senza aver mai giocato nella lega professionistica di quel Paese. Negli ultimi tempi le Nazionali hanno iniziato a fare scouting allestendo vere e proprie reti di osservazione e di reclutamento per intercettare i migliori talenti in giro per l’Europa, puntando il radar soprattutto in Francia.
Una delle prime Federazioni a usare questo approccio è stata l’Algeria, istituendo un programma denominato “Progetto Radar” rendendo di fatto “le volpi del deserto” una delle Nazionali con la maggiore presenza di atleti con doppio passaporto. L’ultimo esempio è quello di Houssem Aouar, trequartista della Roma. Proprio in Algeria inoltre troviamo la centrale riconosciuta del talento che è il Paradou Athletic Club, accademia fondata nel 2007, che ha prodotto negli anni talenti come Ramy Bensebaini e Youcef Atal.
Fonte: Europacalcio.it