Milan, lo sfogo di Conceicao: “Lavoro con passione, non sono arrivato dal niente, chiedo rispetto”

Sconfitta del Milan nel recupero della nona di campionato sul campo del Bologna e mister Sergio Conceicao si è lasciato andare ad uno sfogo. Così l’allenatore dei rossoneri:

Penso sia stata una partita molto competitiva, l’abbiamo preparata bene, un buon primo tempo e succedono questi episodi, a volte per colpa nostra, a volte per un errore dell’arbitro; in momenti che manca questa leggerezza, sono molto positivi per l’avversario e negativi per noi“.

La frustrazione di non riuscire a trasmettere quello che si prepara in settimana: “Ho visto uno spogliatoio triste, frustrato per questo risultato, ho sentito una energia positiva. Diamo tutto di noi stessi, non mi piace parlare tutti i giorni di Conceicao, se la società mi dice di fare le valigie, vado via, non voglio neanche un euro dal Milan, sono tranquillissimo su quello che faccio nel mio lavoro perché lavoro con passione, con amore per quello che faccio.

A volte non vengo rispettato, sono molto criticato, interviste di altri allenatori nel giorno della partita; sto aprendo un po’ il cuore, non sono arrivato da niente, tredici titoli in Portogallo, ho affrontato le squadre italiane cinque volte in Champions e in Europa, passando sempre tranne con l’Inter finalista e il City, ho affrontato Pioli al Milan, Sarri alla Lazio, Di Francesco alla Roma, contro la Juve… non è che sono arrivato dal niente.

Io e il mio staff abbiamo bisogno di un po’ di rispetto, tutti i giorni si parla: oggi sono qui, dopo il Milan continua ma un po’ di rispetto per me come persona perché ho famiglia, quando esco da Milanello vado a casa e delle volte non è critica su un giocatore, un cambio e quello ci sta, non è un problema, sono qui per spiegare ma quando entrano in altri campi con cattiveria, bugie e altre cose… scusate lo sfogo“.

Conceicao conclude: “Si è creata questa nuvola sul Milan e si esce con i risultati che fanno la differenza. Sta a noi essere più forti e creare un ambiente diverso, quando non avrò questa forza o la società penserà che io non sia più una soluzione ma un problema, l’ho detto e lo dico ancora, va bene“.

Fonte: Europacalcio.it

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