Maresca si confessa: “al City ho totale libertà. Buffon è la storia del calcio”

Maresca si confessa – Dopo aver ottenuto grandi successi, militando tra le fila di Juventus e Siviglia, ora Enzo Maresca è riuscito a trionfare, anche, come allenatore del Manchester City Under 23, vincendo la Premier League B. Il tecnico campano ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di “Sky Sport“, nella quale ha trattato molti temi: dal suo rapporto con Guardiola, alla recente vittoria del titolo, fino al calcio italiano tra Pirlo, Buffon e Fonseca.

Maresca si confessa – Queste le sue parole:

Sulla vittoria del titolo con la squadra B dei “Citizens”: È stata un’esperienza bellissima, ho potuto lavorare sui campi che è fantastico per un allenatore giovane come me. La vicinanza con la prima squadra è un ulteriore canale per migliorare e sperimentare. Le strutture che abbiamo al Manchester city sono favolose ma non solo qua, le ho potute testare anche nei miei due anni da assistente al West Ham. L’accademia qua funziona bene e ho avuto la fortuna di allenare alcuni giocatori che già avevano esordito con Guardiola sia in Premier League che in Champions”.

Sul rapporto con Guardiola: Quello che posso permettermi di dire su di lui è che ho avuto modo di conoscere e seguire un allenatore che ha una passione infinita, soprattutto per la ricerca di soluzioni. Uno dei motivi per cui sono qua è anche grazie alla sua volontà, ho avuto modo di conoscere lui e il suo staff un anno fa, quando venni a vedere come lavoravano. Durante l’anno ci sono stati diversi momenti di vicinanza con Guardiola, ma credo questo sia normale tra l’allenatore della prima squadra e quello delle giovanili”.

Sulla sua esperienza fin qui al Manchester City: La fortuna che ho avuto qua è che ho totale libertà, sia dal punto di vista tattico che di gestione, e ho potuto sperimentare diverse cose. Il pensiero delle giovanili è quello della prima squadra, logicamente. Ci sono dei principi che ho sposato già prima di venire al City e che ho qua ho avuto la fortuna di ritrovare. Inoltre ho provato ad avere un tipo di rapporto con i giovani come fossero già in prima squadra, per aiutarli a crescere”.

Su Buffon e Pirlo: Buffon l’ho conosciuto 19 anni fa e lui ha fatto la storia del calcio, direi che ‘finalmente’ dà l’addio ad un’età in cui, se ha preso una determinata decisione, l’ha fatto di sicuro coscientemente. La panchina della Juventus a Pirlo è una scelta che può sembrare azzardata ma quando decidi di affidare un ruolo così importante a uno come Pirlo ti devi fare responsabile di poterlo supportare in qualsiasi momento”.

Su Paulo Fonseca: Ho parlato con lui dieci giorni fa, è un allenatore che mi piace tantissimo, di persona al di là come tecnico. A livello umano, dopo aver perso una partita come quella per 6-2 contro lo United, è stato di un’umiltà e una gentilezza che raramente si trovano. Avevo un ottimo pensiero di Fonseca come allenatore già prima di incontrarlo, adesso mi dispiace che il calcio italiano perda uno come lui”.

Sul “nuovo” Phil Foden: Il nuovo Phil Foden? Ci sono dei ragazzi forti come Cole Palmer e Romeo Lavia, ma in generale ce ne sono davvero 3-4 che potranno avere un futuro importante“.

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Fonte: Europacalcio.it

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