Quando i Glasgow Rangers arrivarono a un passo dal sogno

Tempo di coppe europee, che torneranno la settimana prossima con sfide senza appello. Momento adatto per scoperchiare ricordi e annate memorabili, comprese quelle dove si è sognato per un po’ prima di risvegliarsi. Come accadde nella stagione 2007-08 ai Glasgow Rangers, in Coppa Uefa.

Il 14 maggio 2008 all’Etihad di Manchester, lo Zenit San Pietroburgo e i Gers scendevano in campo per contendersi la Coppa Uefa; anch’essa contaminata dalla formula dei gironi che aveva mandato in pensione la cara, vecchia formula delle gare a eliminazione diretta per tutto l’arco della competizione.

La squadra protestante di Glasgow per la verità era una delle escluse dalla Champions League. Nel girone con Barcellona, Stoccarda e Lione gli scozzesi hanno poche chances; ma racimolano i 7 punti utili al terzo posto e al “trasloco” nella seconda competizione europea, presentandosi agli ottavi di finale.

Diverso il percorso dei russi, che si sbarazzarono dei modesti cechi del Moravce, eliminano lo Standard Liegi (3-0 e 1-1) e accedono alla curiosa formula dei gironi: cinque squadre e gare di sola andata. Lo Zenit trova Everton, Norimberga, AZ Alkmaar e i greci del Larissa. Mentre l’Everton fa bottino pieno e il Norimberga arriva secondo, lo Zenit acciuffa per i capelli il terzo posto, l’ultimo valido per la qualificazione, vincendo solo una delle quattro partite (3-2 con il Larissa) e ringraziando gli inglesi che battono i greci all’ultima giornata.

Anche nei sedicesimi il successo è risicato: in Russia, contro il Villarreal, lo Zenit passa 1-0 ma in Spagna dovrà soffrire e non poco. Il “sottomarino giallo” vince 2-1 ribaltando il vantaggio iniziale di Pogrebnyak grazie anche a un gol dell’ex milanista Tomasson allo scadere. Non va meglio agli ottavi, avversario il Marsiglia.

I francesi in 54 minuti vanno sul 3-0 con l’attaccante Mamadou Niang in grande spolvero, ma Arshavin segna un gol vitale e  lo Zenit ribalta tutto al ritorno con una doppietta di Pogrebnyak, un gol per tempo e russi ai quarti di finale, un epilogo insperato dopo quella prima ora da incubo a Marsiglia.

Tra lo Zenit e la finale si frappongono due tedesche: il Bayer Leverkusen è travolto 4-1 a domicilio e la sconfitta per 1-0 in casa non lascia strascichi. La semifinale con il Bayern Monaco sembra a senso unico; ma lo Zenit coglie un importante 1-1 all’andata in Germania. Al ritorno, finisce addirittura in goleada per i russi: 4-0, con le reti di Fayzulin, Zyrianov e un’altra doppietta di Pogrebnyak.

La partita, nel 2010, andrà sotto la lente d’ingrandimento della giustizia: il settimanale tedesco Stern accusa alcuni giocatori e un dirigente del Bayern di aver ricevuto 50 milioni dalla mafia russa per lasciar vincere l’incontro ai padroni di casa, ma il tutto si chiude con un nulla di fatto.

Nel frattempo, a tenere alta la bandiera italiana è la Fiorentina. I viola superano il girone ed eliminano il Rosenborg, piegano l’Everton ai rigori a Goodison Park e vanno a vincere ad Ehindoven col PSV dopo l’1-1 a Firenze, grazie a una doppietta di Mutu. L’ultimo ostacolo prima della finale è proprio il Rangers: in 180 minuti non succede nulla, nei supplementari al “Franchi” nemmeno. Si va ai rigori: questa volta per la Fiorentina non ci sono sorrisi. Novo realizza quello decisivo e per gli scozzesi si aprono le porte di Manchester.

Il 14 maggio sono in 200 mila i tifosi dei Rangers a Manchester. Però è un giorno da dimenticare non solo perché Dick Advocaat col suo Zenit punisce la sua ex squadra, allenata per quattro anni dal 1998 al 2002, ma anche perché quei duecentomila arrivati in Inghilterra creano disordini non di poco conto nella zona del maxi-schermo allestito per seguire la partita per coloro che non sarebbero stati allo stadio; a Piccadilly Gardens, distruggono autovetture e un gruppo fa addirittura irruzione in una banca e viene persino accoltellato un tifoso dello Zenit: i presunti colpevoli vengono però rilasciati per assenza di prove. In campo, Denysov rompe l’equilibrio dopo 72 minuti, e nel recupero Zyryanov arrotonda. Cala il sipario.

Il Rangers, quattro anni dopo, finirà in amministrazione controllata e verrà retrocesso in Third Division. Ora, condotto dalla leggenda del Liverpool Steven Gerrard, ha un margine di vantaggio enorme in campionato

E poi, con l’andazzo di questa stagione, il Rangers può arrivare dovunque. Anche vicino a un sogno. Come fece tredici anni fa, fermandosi sul più bello.

Fonte: Europacalcio.it

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