Napoli, Meluso: “Chiamata ADL inaspettata, accordo in 20 secondi”

Mauro Meluso, nuovo direttore sportivo del Napoli, si è presentato in conferenza stampa ai suoi nuovi tifosi nel ritiro azzurro a Dimaro.

NAPOLI, MELUSO: “CHIAMATA ADL INASPETTATA, ACCORDO IN 20 SECONDI”

Le sue parole: “Ho sensazioni positive, sono in una grande società e le responsabilità rispetto al passato aumentano. Ci sono anche tifosi con numeri più alti ma questo non è motivo di paura ma motivo di ulteriore stimolo e sono felice. Ringrazio il presidente De Laurentiis, Chiavelli e Micheli per aver pensato a me.”

Sulla chiamata con De Laurentiis“Era il 2020/21 e con lo Spezia venimmo a giocare a Napoli vincendo meritatamente. A fine partita abbiamo consuetudini e uscendone il presidente venne negli spogliatoi con gran sorpresa per tutti, anche per la stampa. Da allora dei contatti formali tra un presidente e un direttore che lavorano nello stesso ambito. Il 13 luglio scorso De Laurentiis mi ha chiamato tra le 7 e le 7:30 del mattino mi ha chiamato per andare a parlare con lui e mi sono fiondato. Sono arrivato prima di pranzo, abbiamo fatto una chiacchiera, mi ha fatto un bel po’ di domande nonostante avesse fatto un minimo di selezione. Poi mi ha invitato a pranzo, c’erano Micheli e Sinicropi, una tavola imbandita, si vedeva il golfo, Capri, tutta Napoli e ha tirato fuori un foglio con le condizioni contrattuali e ci abbiamo messo 20 secondi per accordarci”.

Poi aggiunge: “Sono rimasto sbalordito dalla telefonata di De Laurentiis, non me l’aspettavo. Non che non me lo meritassi, ma non mi aspettavo in questo momento una chiamata del Napoli”.

Su Osimhen“Se riusciamo a tenere Osimhen è una gran cosa però sono appena arrivato e tutte le problematiche, le cose su cui lavorare, le vedremo pian piano. Qualsiasi decisione si prende è collegiale, sono sempre stato abituato a lavorare così”.

Su Kim“Sono appena arrivato e da lunedì inizieremo a fare riunioni, a programmare. Prima di me non sono stati con le mani in mano, Micheli, Chiavelli e il presidente non sono stati con le mani in mano. Ci sarà una voce in più che darà le sue considerazioni. Kim è un giocatore che andrà sostituito e lavoreremo su questo”.

Sui suoi compiti: “In una società così importante non c’è un’unica persona che decide. Ci sono più settori che mettono insieme idee per una decisione collegiale. De Laurentiis lo conoscete, è un decisionista e avrà un peso importante ovviamente. Ma quando ho parlato con il presidente mi chiedeva se fossi una persona che faceva mercato occupandomi anche di rapporti all’interno. Quindi ci sarà da lavorare all’interno e su quei pochi giocatori da sostituire. Andati via Ndombele e Kim bisognerà rimpiazzarli. Poi certe strategie rimangono nell’ambito della segretezza, altrimenti farei male il mio lavoro”.

Sui cambiamenti del Napoli: “Una squadra che vince lo scudetto con 20 punti di vantaggio in Italia è super, complimenti a chi l’ha costruita. Le componenti che hanno funzionato sono tante. Evidente che li terrei tutti. Poi però bisogna andare a vedere le dinamiche interne che svilupperò nel corso delle settimane. Negli anni il Napoli ha avuto un crescendo ed è una squadra che deve restare su livelli alti”.

Sulla sua esperienza: “Io ho fatto calcio a tutti i livelli e sono una persona d’esperienza. Per motivi di infortunio ho smesso presto di giocare, quindi faccio questo mestiere dal ’97. Il fatto di aver lavorato in categorie inferiori ho sempre avuto un profilo basso provando a scalare la montagna per arrivare in Serie A. So di conoscere il calcio in tutte le sue sfaccettature e questo mi dà forza. Vi racconto un aneddoto: quando avevo 13 anni fui selezionato per giocare nel Napoli ma mia mamma si oppose al trasferimento. Venne Sormani a casa mia per convincerla ma non ci fu verso, troppo lontano. Il Napoli è stato nella mia traiettoria”.

Sul mercato arabo: “Interessi sui giocatori del Napoli dall’Arabia non mi sono stati ancora riferiti. inizieremo ad essere operativi domani perché avremo una riunione con De Laurentiis, Chiavelli, Micheli e gli altri scout. Ne parleremo a 360 gradi, per il momento non ho notizie di questo genere. Il mercato arabo ha forze economiche superiori alle nostre che non derivano dai diritti televisivi ma da risorse proprie. Non possiamo competere quando a un giocatore offri 20 milioni netti. Ci ha un po’ sballato il mercato ma per il momento su pochi giocatori”.

Sul suo motto: “‘Un vincente trova sempre una strada, un perdente trova sempre una scusa’ è una massima che ho scritto su whatsapp. Credo che molto spesso chi trova scuse perché non arriva e se la prende con gli altri si nasconde dietro le proprie responsabilità, io sono abituato a prendermele. Quindi ho messo questa che è una cosa più scherzosa che non altro”.

Sul suo tifo: “Non ho mai tifato per la Juve. Ho giocato in Serie A con Cremonese e Lazio ma non ho un tifo in particolare. Tifo per la squadra per cui lavoro, come era con Lecce e Spezia. Questa è una grande opportunità per me e darò il mio meglio”. 

Sul progetto del Napoli: “Ho dei cari amici napoletani. Parlavo spesso prima con loro del Napoli e credo che la grande forza qui sia il calore, la partecipazione. Ricordo che nei primi di dicembre sono venuto a fare una gita a Napoli e ancora doveva passarne di acqua sotto i ponti. Eppure la città era al settimo cielo. La gente ti fa sentire molto importante e di conseguenza aumentano le responsabilità. C’è stata una società che nel presidente De Laurentiis ha la massima espressione. Dietro la Juve il Napoli ha fatto più punti di tutte negli ultimi anni, significa che è stato fatto un gran lavoro. Il coronamento di un sogno è lo scudetto, si vede dall’entusiasmo che respiriamo qui. Che è contagioso, un buon carburante per noi”.

Sul mercato: “Lo scout, gli scout, io stesso, siamo tutti alla ricerca di qualcosa di positivo. Nel periodo in cui sono rimasto fermo sono stato a vedere partite in Argentina, in Turchia, in Brasile. Avevo visto Kim dal vivo al Fenerbahce. Bisogna aggiornarsi. Però un conto è se lavori in Spezia e Lecce, un altro nel Napoli. Sono obiettivi diversi e gli obiettivi ti indicano la strada da seguire sul mercato. Ben venga scoprire un giocatore poco conosciuto e che possa esplodere. Questo è il sogno di chiunque faccia il mio mestiere”.

Sul puntellare la squadra: “Non ho ancora idea di come puntellare la squadra, deve passare qualche giorno, dobbiamo capire cosa tenere stretto, cosa si può migliorare. Sono ragionamenti che faremo successivamente. Sono arrivato da due giorni, non ho preso pienezza del mio ruolo”.

 

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Fonte: Europacalcio.it

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