Italia, di meglio non potevamo fare

Caro Spalletti, com’era il motto? “Uomini forti, destini forti…”: in questo caso in Germania si sono visti “Uomini deboli”, di conseguenza il loro destino si è dissolto come neve al sole…

L’Italia lascia Euro 2024 anzitempo, ma probabilmente è stato raccolto il massimo risultato con il minimo sforzo, segnando solamente tre reti – di cui nessuna realizzata dagli attaccanti – e raccogliendo una sola vittoria all’esordio contro l’Albania. Potevamo capitalizzare con un punteggio peggiore prima contro la Spagna e poi contro la Svizzera, ma Donnarumma, che è risultato il migliore di questa Caporetto tedesca, ha evitato il tracollo.

Sicuramente la lista dei 26 scelti da Spalletti era opinabile, ma ricordiamo che nessun campione è rimasto fuori, non me ne vogliano gli Orsolini o i Bonaventura di turno. Ci siamo rammaricati per l’esclusione di Baggio al Mondiale del 2002, quindi traete voi le conclusioni.

In questa Nazionale è mancato il coraggio, il fattore mentale, spesse volte si è vista un’Italia svogliata, che quasi camminava in campo, senza idee nè energie per respingere i colpi dell’avversario. Per non parlare dei cambi, calciatori buttati in campo quasi a formare un’accozzaglia di idee dalla quale – vedi la rete di Zaccagni – ci si aspettava la mano della Provvidenza che le trasformasse in qualcosa di concreto.

Il problema non è di Gravina, della FIGC o dello stesso Spalletti, ma probabilmente di qualcosa che “deve cambiare”. Che ne pensate di inserire l’obbligo di giocare dal primo minuto con almeno 5 calciatori italiani in campo? E di avere fisso, in rosa, un certo numero di Under 21? Prendiamo esempio dalla Spagna: Yamal, Pedri, solo per citarne alcuni. Sfruttiamo l’onda dell’entusiasmo dell’Under 17 Campione d’Europa e ripartiamo da questa generazione.

Cara Italia, possiamo anche essere pronti alla morte, ma nel calcio c’è bisogno di qualcuno “che chiamò”

 

Fonte: Europacalcio.it

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