Avete voluto i giornalisti “tifosi”. E ora, scusate, cosa pretendete?

GIORNALISTI TIFOSI – La stragrande maggioranza dei commenti dei tifosi sull’indagine che vede coinvolta la Juventus fa appello all’imparzialità dei cronisti. Soprattutto la sponda juventina richiede a gran voce il garantismo, oltre alla pretesa di una cronaca imparziale dei fatti. Tutto sacrosanto, tutto condivisibile, tutto eticamente inappuntabile.

Il giornalismo sportivo italiano, tuttavia (con buona pace di poche e rare eccezioni) ha abbandonato l’imparzialità da tempo in nome della faziosità. Un tifo dichiarato che rischia di condizionare gravemente, su ogni tematica, l’oggettività della narrazione. Quando gli editori (tanto a livello nazionale quanto a livello locale) hanno consentito la nascita e lo sviluppo di questa figura, contestualmente hanno inferto un duro colpo alla deontologia professionale.

Contano i numeri: copie vendute, ascoltatori, telespettatori, click. Il profitto ha ridotto le redazioni a venditrici di notizie. La colpa non è ovviamente dei cronisti ma di coloro che dettano le linee da seguire. E far identificare un giornalista con una squadra (direttamente o indirettamente) fa portare a casa ciò che conta: audience, con conseguenti pacche sulle spalle dei superiori.

Il giornalista tifoso, numeri alla mano, piace alla gente e la riprova e il suo proliferare in tutte le città d’Italia. Da Torino a Milano, da Roma a Napoli, da Bologna a Firenze, Verona, Genova, Bari e Lecce, Catania e Palermo, Reggio Calabria e Cosenza, Perugia e Terni. Non c’è un solo angolo d’Italia senza una macchina da scrivere (pardon, un tablet) con una sciarpa della propria squadra del cuore.

Il giornalismo sportivo è, insomma, schierato. Lo è per definizione. E diventa una contraddizione in termini richiedere di essere imparziali, garantisti o attendisti a chi ha scelto già di prendere posizione in nome del tifo (sbagliando, ovviamente).

Per questo motivo la figura del giornalista tifoso ha inquinato la professione ad ogni latitudine. I garantisti di Torino erano giustizialisti quando l’Asl bloccò la partenza del Napoli per lo “Stadium”. I garantisti di Napoli sono giustizialisti oggi sulla Juventus ed erano garantisti sulle disposizioni dell’Asl cittadina. Di esempi ce ne potrebbero essere a non finire.

A malincuore, la narrazione sportiva non schierata è morta sull’altare dell’audience. E l’audience siete voi. Siete voi ad aver premiato quest’obbrobrio, sdoganandolo, seguendolo, alimentandolo, consacrandolo. Avete voluto i giornalisti “tifosi”. E ora, scusate, cosa pretendete?

Fonte: Europacalcio.it

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