Napoli-Inter, le dichiarazioni di Conte e Chivu post gara

Napoli-Inter, ottava giornata di Serie A si conclude con il risultato di 3-1 per la squadra di Antonio Conte: le sue dichiarazioni del tecnico azzurro e quelle di Cristian Chivu in conferenza stampa al termine del match.

Antonio Conte (Dazn): “Abbiamo affrontato una squadra fortissima, per la migliore in assoluto in Italia, non arrivi in finale di Champions negli ultimi tre anni per due volte consecutive, la rosa è fuori portata rispetto a tutte le altre; aver vinto con tutte le nostre difficoltà da inizio anno, infortuni importanti… non è un anno fortunato ma battiamo colpo su colpo. Se capisci il momento devi ammazzare il tuo avversario, noi non volevamo morire ed è venuta fuori una partita tosta, gagliarda. Lautaro? Un ottimo giocatore, dal punto di vista umano non ho avuto l’occasione di conoscerlo così per bene. Rigorini? Le altre squadre mandano i dirigenti, far venire un presidente crea alibi ai giocatori, venire a fare delle considerazioni… sminuisce anche l’allenatore, io non lo avrei permesso, mi sono sempre difeso da solo”.

CONFERENZA STAMPA

Antonio Conte

Come si fa in una settimana cercare di distruggere tutto, questo ci deve far riflettere… a volte c’è mancanza di rispetto nei confronti di chi lavora perché si esagera, a tutto c’è un limite e dobbiamo essere bravi, ci dobbiamo mettere l’elmetto, non ascoltare e andare per la nostra strada. Oggi abbiamo vinto e allora devo dire che da inizio anno stiamo avendo tantissimi infortunati.

Nonostante questo abbiamo la forza di reagire, non possiamo pensare che Lukaku non c’è da inizio campionato, che Buongiorno è rientrato adesso, che McTominay è stato fuori, Hojlund non ha fatto le ultime tre partite… se poi vogliamo far diventare il Napoli un bersaglio…

E’ da inizio campionato che dico sarà una stagione complessa, poi se ci si mettono anche gli infortuni sarà ancora più complessa […].

Se c’è un problema lo affrontiamo, i giocatori sanno che ho un rapporto leale e diretto, se non vogliamo che diventi una stagione come quella di due anni fa, dobbiamo non perdere mai lo spirito che ci ha contraddistinto e lo devono avere i vecchi e i nuovi che si sono inseriti devono capire velocemente il nostro spirito.

Oggi penso sia stata una partita importante perché ci ha fatto capire che se vogliamo, anche nelle mille difficoltà possiamo dire la nostra ed essere duri a morire, per me è importante al di là della sconfitta e della vittoria. Risultato come quelli con il PSV nella mia carriera non è mai accaduto, c’è sempre una prima volta e l’importante che da quella prima non sia l’inizio di un cataclisma, anzi, un segnale che la musica deve cambiare a prescindere di chi c’è, vecchi e nuovi. Ci stiamo conoscendo meglio anche con i nuovi, io sono lo stesso dell’anno scorso, anzi, con un’asticella ancora più alta di pretese. No egoismi, no individualismi.

Lautaro? Ci sta qualche battibecco, ricordo che ho riportato l’Inter a vincere interrompendo l’egemonia della Juventus dopo nove anni e ho portato giocatori a vincere e non avevano mai vinto, dal punto di vista umano due anni sono pochi per conoscere un giocatore”.

Cristian Chivu

Siamo venuti qui per fare la nostra partita e per tratti del primo tempo lo abbiamo fatto, purtroppo siamo arrivati all’intervallo con un gol sotto; nel secondo abbiamo cercato di ribaltare e abbiamo perso un po’ di equilibrio e lucidità, poi siamo stati in grado di riaprirla ma purtroppo non siamo riusciti a mantenere la lucidità , siamo andati a sprecare energie a litigare con la loro panchina, poi il terzo gol e la gestione della frustrazione, con il 3-1 la partita era già chiusa.

Non dobbiamo trovare scuse o alibi, dobbiamo pensare al nostro gioco, a non essere colpiti dalla frustrazione di alcune cose, essere sempre propositivi e rimanere in partita senza spreco di energie perché le decisioni non possiamo cambiarle.

Io da allenatore per mantenere la coerenza non verrò mai a lamentarmi perché ho una dignità, un approccio per vedere il calcio diverso e lo manterrò fino alla fine, non mi interessa la reputazione, far vedere quanto sono bravo perché sono quello che sono e devo trasmettere dei valori ai miei giocatori; sto cercando di cambiare un po’ le cose anche se lotto da solo per cambiare la percezione del calcio in Italia, abituati a piangere e lamentarsi e non bisogna fare questo, bisogna evolvere e fare le cose nella maniera giusta.

Non bisogna buttare quanto di buono fatto, ci fa male, era una partita importante e ci tenevamo, la squadra si è sempre rialzata perché ha trovato fuoco, fiducia e sono sicuro lo farà anche questa volta. Non ho visto questa difficoltà di Acerbi ma solo fare le pressioni giuste, abbiamo concesso troppe palle scoperte e palla in profondità per Neres che ci ha messo in difficoltà ma non ho visto tutta questa sofferenza. Ho visto una squadra che ha provato ad essere dominante nel primo tempo, ha saputo soffrire e poi ha iniziato il secondo tempo sulla scia del primo, poi ha perso lucidità e ha subito anche il secondo gol.

Non vogliamo rivincite, abbiamo una certa esperienza, giocatori internazionali abituati ad un certo tipo di partite; abbiamo fatto una buona prestazione nel primo tempo, con la voglia di riprendere la partita forse ci siamo disuniti, perso un po’ di equilibrio e poi abbiamo subito il secondo gol“.

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Fonte: Europacalcio.it

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